Sant’Antonio Abate: approvato il Piano Urbanistico Attuativo
C’è soddisfazione nelle parole della sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale. Il PUA è stato approvato e lei parla di svolta storica per il paese. “L’approvazione del PUA – scrive nel post pubblicato sul suo profilo facebook – è un momento storico per il Comune di Sant’Antonio Abate, in quanto la zona individuata come industriale nel PUC può finalmente essere “ATTUATA”.
Per chi non avesse conoscenza il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) del comune di Sant’Antonio Abate prevede che “L’intera area è stata suddivisa in N° 8 comparti, cioè delle mega aree con estensione variabile dai 40.000 ai 70.000 m2, capaci di razionalizzare lo spazio e definire una urbanizzazione fondamentale, oggi quasi assente, capace di servire un’area così estesa e strategica per il territorio. L’area della futura zona industriale è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Napoli tra i “poli specialistici produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni prevalentemente industriali e per funzioni logistiche” di interesse Metropolitano e sovra comunale. Le peculiarità dell’intervento fanno ben intuire quanto sia importante questa opportunità di sviluppo socio-economico, culturale ed ecologico per Sant’Antonio Abate, i comuni limitrofi e la Città Metropolitana di Napoli. Le destinazioni d’uso consentite nell’ambito del Pua sono:
• industriali, artigianali e logistiche, commerciali,
• direzionali e di servizio, come previste dal Dpr 160/2010;
• attrezzature pubblico o di uso pubblico per servizi collettivi, per lo sport, lo svago e il tempo libero, e per aree verdi e parcheggi;
• viabilità. La trasformazione urbanistico-edilizia dei lotti produttivi potrà essere attuata dai soggetti proprietari dei suoli riuniti, in riferimento ai comparti di attuazione come definiti nel piano o per sub-comparti con superficie territoriale non inferiore ai 40.000 m2.
Ai fini del rilascio del Permesso di Costruire Convenzionato l’istanza dovrà essere corredata almeno dalla suddivisione del comparto in lotti funzionali e da un progetto generale delle opere di urbanizzazione primaria. Aspetto prioritario sarà la Convenzione da stipulare relativa alle Opere di Urbanizzazione.
L’area sarà suddivisa in macro comparti produttivi, tenuto conto delle consistenti dimensioni dell’area di intervento, che rendono complessa la divisione in lotti funzionali, con implementazione del tracciato viario che tenga conto del collegamento con la Bretella M3, per consentire l’accesso all’Autostrada.
– L’ attuazione di ciascun comparto dovrà garantire una compiuta e autonoma realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria a servizio del compatto di riferimento.
– All’art. 30, comma 14, delle NTA, prevedere un termine di tre anni dall’approvazione del Piano per consentire ai proprietari delle aree costituenti il compatto di presentare domanda di PdCC.
– La dimensione del compatto, in considerazione delle consistenti dimensioni complessive dell’area Dl non potrà essere inferiore a mq. 40.000.
– Il lotto minimo, nell’ambito del compatto, viene stabilito in mq 2.000, superando la destinazione monofunzionale dei compatti, previa modifica degli API con apposita deliberazione. Dopo questa fase di approvazione, in cui sono stati raccolti tutti i pareri degli enti, sono state recepite ed analizzate le osservazioni pervenute, di cui dodici dai cittadini e una da parte della città metropolitana si potrà procedere a presentare un progetto di trasformazione industriale”
Condividi
Commento all'articolo