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Frana Monte Pendolo, nel mirino della procura l’incendio dell’11 agosto.

C’è il sequestro del costone franato del monte Pendolo a Gragnano. Continuano le accertamenti voluti dalla Procura di Torre Annunziata sulla frana che la settimana scorsa per poco non ha fatto delle vittime. E’ stato solo un caso se non si è ripetuta la tragedia del 1971. All’epoca furono 6 le vittime. Per fortuna invece la settimana scorsa solo una decina di famiglie fatte sgomberare del Comune di Gragnano.
L’inchiesta voluta dalla Procura è divisa in due filoni investigativi. Il primo riguarda l’incendio che l’11 agosto dello scorso anno devastò il costone. L’altra invece si concentra sulla frana e sul movimento del costone che con le sue colate di fango e detriti ha causato danni e disagi alla cittadinanza gragnanese ma che inevitabilmente ha coinvolto comuni posti a monte e soprattutto a valle, in particolar modo a Castellammare di Stabia. L’indagine parte da una considerazione importante. Probabilmente senza l’incendio le colate di fango non ci sarebbero state. In base a questa considerazione la Procura di Torre Annunziata ha deciso di dare incarico ad un geologo, il quale dovrà redigere una approfondita relazione sulla frana del settimana scorsa. Inoltre dovrà chiarire se quest’ultima può essere messa in relazione con l’incendio che devastò il costone del monte Pendolo l’11 agosto dello scorso anno. Nel frattempo però l’area della frana rimane interdetta dall’ordinanza di evacuazione firmata dal sindaco del comune di Gragnano Nello D’Auria.

D’Auria.

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