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Espropri per il “Sottopasso” di via Cosenza a Castellammare, il tribunale da ragione all’Ascom

A Castellammare si ritorna a parlare del sottopasso di via Cosenza. Nei giorni scorsi la maggioranza di governo ha predisposto un documento contrario alla realizzazione del sottopasso da approvare nel prossimo consiglio comunale previsto per il 3 di febbraio. In queste ore invece arriva la notizia che il Tar ha accolto un ricorso dell’Ascom e condanna il Consorzio Ferroviario San Giorgio Volla Due che avrebbe negato alcuni documenti relativi all’opera tanto contestata. Alla fine, il tribunale amministrativo ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati stabiesi Vincenzo Capuano e Michele Cascone. Insieme all’Ascom, anche l’imprenditore Enrico Somma aveva impugnato il silenzio-diniego sull’istanza di accesso ai documenti amministrativi avanzata, nei confronti del Consorzio Ferroviario San Giorgio Volla Due. Tale richiesta era relativa al procedimento di pubblica utilità avviato per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Torre Annunziata – Castellammare di Stabia e la costruzione di un sottopasso in via Cosenza, con opere compensative connesse. In particolare, il 3 gennaio 2024 sull’albo pretorio del Comune di Castellammare di Stabia, il Consorzio aveva comunicato l’avvio del procedimento relativamente agli espropri, assegnando agli interessati un termine di trenta giorni per presentare eventuali osservazioni. I commercianti, evidenziando l’iniziale impossibilità di accedere alla pagina web indicata dal Consorzio per consultare la documentazione, hanno richiesto di prendere visione degli atti relativi al procedimento, tra cui i progetti approvati, i verbali delle conferenze di servizi, i contratti e le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dell’opera. Il Consorzio ha, quindi, fornito l’indirizzo di una pagina web visibile. Ma risultavano assenti ancora alcuni documenti. Arriva quindi una nuova richiesta senza risposta, così l’Ascom decide di presentare ricorso. Dopo l’udienza del 9 gennaio scorso, i giudici del tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso dell’Ascom e dell’imprenditore Somma, sostenendo che data la pubblica utilità anche i privati sono obbligati a fornire trasparenza in tutti gli atti del procedimento. I giudici così hanno ordinato al Consorzio di consegnare all’associazione commercianti documenti richiesti entro trenta giorni.

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