Dallo “Scaffalestabia” i “vozziani” chiedono al sindaco una nuova fase.
Ancora una volta il blog “ScaffaleStabia” viene utilizzato come cassa di risonanza politica a Castellammare da parte della lista civica Base Popolare Democratici e Progressisti di Salvatore Vozza, rappresentata in consiglio comunale dal consigliere Maurizio Apuzzo. L’intento dei “vozziani” è quello di “aprire una nuova fase che coinvolga maggiormente il Consiglio Comunale e la città”.
“Il 28 ottobre, come Base Popolare e Democratici Progressisti e Gruppo Consiliare, abbiamo deciso di convocare un incontro al Circolo Velico – si legge nell’articolo pubblicato ieri – L’intento è stato ed è quello di offrire un contributo alla maggioranza che ha vinto – con Vicinanza sindaco – le elezioni, spingere affinché non si resti bloccati in attesa di avvicendamenti nella giunta comunale facendo prevalere, invece, la necessità di definire priorità e un pieno coinvolgimento sulle scelte da compiere. È una preoccupazione, ne siamo certi, anche di altri gruppi consiliari. Abbiamo dunque provato, per queste ragioni, a segnalare alcune urgenze e i rischi che Castellammare sta correndo. Le scelte fatte in precedenza, i progetti che ne sono derivati sulla base delle risorse legate al PNRR e il CIS, incideranno sulla possibilità di cambiare il presente e di costruire una prospettiva futura su basi più solide. Dobbiamo adesso “approfittare” con intelligenza e decisione di opportunità che difficilmente, anche per i problemi che stanno emergendo a livello non solo europeo, potranno ripresentarsi negli anni a venire. Per Savorito, Antiche Terme, Centro Antico, riconversione della linea FFSS Gragnano-Castellammare-Torre Annunziata della quale poco si parla, solo per fare alcuni esempi – senza considerare le ipotesi su Fincantieri e Porto A – abbiamo a disposizione oltre 140 milioni di €, e con il nuovo Ospedale superiamo i 400 milioni. Questi dati concreti devono spingere la politica tutta, in primis il Consiglio e l’Amministrazione Comunale, a mettere in campo insieme a una visione chiara sul progetto di rilancio, anche un percorso che sia in grado di appassionare e coinvolgere la città in tutte le sue espressioni. La nostra proposta di cambiare passo, costruire “Passaggi di Partecipazione” e entro marzo un’assise cittadina, va in questa direzione. Apriamo anche sul sito del Comune, ad esempio, uno spazio che consenta ai cittadini di seguire il concreto stato di avanzamento delle diverse opere. La sfida e questa nuova dimensione richiedono anche che si producano, con la forza di un progetto chiaro, forti collaborazioni con gli altri Comuni, con i diversi livelli istituzionali, con enti e attori pubblici e privati che agiscono sul e per il nostro territorio. Richiede che, come sembra, avverrà a breve, si dia una conclusione allo strano e tortuoso percorso del PUC. Senza questo strumento, diventerà meno agevole favorire iniziative, proposte utili e progetti di rilancio. Il recupero e la valorizzazione del fronte a mare – la sua stretta connessione con il Centro Antico, la Villa Comunale e Corso Gasperi – rende chiara l’idea di come sia essenziale raccordare e fare convergere le diverse azioni:
- riprendere intese con il Demanio per la Colonia Ferrovieri che cade a pezzi;
- decidere la destinazione e l’utilizzo da parte del Comune della Caserma Cristallini;
- stabilire il ruolo dell’Autorità Portuale (AdSP mar Tirreno centrale) per il nostro Porto Antico (Fincantieri, Stabia M. Port, Concessionari, Circoli, strutture abbandonate – da riconvertire o abbattere – come Silos, Magazzini Generali, Montil, Ex Fea).
Non sembri una forzatura. In questi giorni sono stati depositati al Ministero dei Beni Culturali atti da parte dell’ADSP relativi al PRG del porto. Sono state prospettate scelte e interventi per la cantieristica e la crocieristica importanti, che ad una prima lettura evidenziano anche contraddizioni e perplessità che si possa, per la mole di risorse richieste (intorno ai 400 milioni), far convivere le diverse iniziative. Occorrerà compiere delle scelte e definire priorità, ribadendo la centralità del Cantiere e la necessità di assicurare sostegno e ulteriore sviluppo alle attività già esistenti. Se guardiamo a quanto accaduto nel passato, non possiamo stare tranquilli, ricordiamo la vicenda che riguarda il nostro porto escluso dai fondi PNRR (oltre 350 milioni) dirottati esclusivamente a Napoli e Salerno e il fatto che dal 2007 abbiamo versato per canoni demaniali oltre 10 milioni, a fronte di scarsissimi investimenti. Quando si discuterà di tutto questo? Stabilire le iniziative necessarie per il recupero dell’arenile e per rendere stabile la balneazione. Conosciamo l’importanza del tema, che va affrontato evitando la facile retorica e con iniziative necessarie a completare e rendere definitiva questa riconquista: gli interventi legati al Sarno, quelli per completamento della rete dei Comuni, quelli che riguardano direttamente il condotto che attraversa la villa comunale. Bella novità che, inoltre, impatta sulla città per le scelte da compiere circa l’utilizzo pubblico dell’intero arenile e per i servizi, a partire dai parcheggi da individuare e organizzare. La complessa e decisiva vicenda delle scelte da compiere su Corso De Gasperi: oltre 250 mila mq di aree industriali dismesse, le opere a terra di Marina di Stabia; le scelte da compiere per ridare una nuova prospettiva al quartiere CMI. Sono tutti temi di cui si parla da sempre. Oggi però su M.di Stabia vi è una conferenza di servizio “sospesa” della quale si sa poco e stanno emergendo, allo stesso tempo, nuove e positive iniziative imprenditoriali sull’area della Meb; e ancora vi è da realizzare il progetto della linea ferroviaria che dispone di ulteriori 60 milioni del fondo di coesione, che si dovrebbero aggiungere ai 34 già stanziati. Questa complessità la ritroviamo, sia per i temi da affrontare che per i soggetti coinvolti, anche su altre scelte. Penso solo per citarne alcune: al Faito, al Parco dei Monti Lattari, al dissesto idrogeologico, alla Reggia e al Parco Archeologico, al ruolo della ZES e dell’ASI, della Soprintendenza, della ASL Na Sud, dell’APAC, dell’EIC, del Distretto Sarnese Vesuviano e della Gori.
Come abbiamo fatto in questi anni, accompagniamo queste poche note con supporti documentali – oltre a quelli già reperibili su scaffalestabia.com – che speriamo possano aiutare il confronto e la discussione di cui la città ha un profondo bisogno. L’avvicinarsi delle elezioni Regionali, lo sappiamo, non rappresenta la prospettiva migliore per mettere in campo questo lavoro e questo sforzo comune, dobbiamo provarci lo stesso, respingendo chi pensa che Castellammare, come altre città, come enti e grandi strutture di servizio – dalla sanità ai trasporti, ad esempio – debbano essere utilizzate come serbatoi elettorali.
È proprio perché è prevalsa questa logica che il nostro Ospedale, in questi anni, è stato mortificato, che non siamo riusciti a mantenere la sede del Tribunale, la direzione dell’ASL, dell’Ufficio delle Entrate, che non riusciamo a portare la scuola di restauro alla Reggia, a capire come si risolveranno progetti legati al sistema dei trasporti o ad aprire – benché deliberato dal Comune – dopo il trasloco della stessa Gori da Castellammare, neanche la sede del distretto vesuviano.
La nostra città ha sicuramente una grande storia e grandi potenzialità da esprimere, forze e competenze su cui contare, energie giovani da valorizzare; ha però ricevuto colpi con lo scioglimento per infiltrazioni e ne subisce costantemente per la presenza inquietante della camorra, con il succedersi delle interruzioni delle consiliature o con il fallimento delle terme, per la mancata attenzione e cura del nostro patrimonio sorgentizio.
Non dobbiamo arrenderci e non lo faremo. Speriamo molto che il Sindaco, il Consiglio sappiano aprire questa nuova discussione.“
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