Castellammare: riportare l’acqua Acetosella sulla tavola degli stabiesi, avviato l’iter per il recupero del fabbricato di via Brin
L’obiettivo è quello di riportare l’acqua Acetosella sulla tavola degli stabiesi. Per questo palazzo Farnese ha deciso di avviare l’iter per recuperare e consolidare il fabbricato dove un tempo s’imbottigliava l’acqua. Fabbricato dove è collocata anche la sorgente minerale, riacquistato dal comune per circa 800 mila euro durante la gestione municipale da parte dei commissari straordinari della prefettura. A tale proposito ricordiamo che il consiglio comunale stabiese e la giunta presieduta all’epoca del sindaco Gaetano Cimmino vennero sciolti dal Ministero degli Interni circa 3 anni fa per presunte infiltrazioni camorristiche. Un commissariamento durato circa 2 anni e mezzo e che purtroppo ha prodotto più danni che benefici per la comunità. Tra questi anche il riacquisto, all’asta, per 800 mila euro del fabbricato nel quale è ubicata la fonte dell’acqua Acetosella che oggi il comune è impegnato a recuperare, sia come stabilimento ma anche riconoscimento “minerale naturale Acetosella” perso con il decreto del 2023 che ne dichiarò la sospensione. Purtroppo però l’ente di piazza Giovanni XXIII, come esso stesso ammette, nel suo organico non dispone di personale qualificato “con documentate esperienze al quale affidare l’incarico di progettazione: pertanto, è necessario ricorrere all’affidamento del servizio tecnico a professionista esterno all’Ente in possesso di idonei requisiti tecnici professionali”. Per cui è costretto all’esterno per affidare l’incarico del servizio tecnico di ingegneria e architettura per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica ed esecutivo, oltre alla direzione dei lavori. Il tutto per una spesa di 200mila euro inseriti nel bilancio comunale approvato lo scorso 28 dicembre.
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