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Castellammare: residui di lavorazione dei pomodori sull’arenile, il Sarno continua ad inquinare il mare

Il mare deposita residui di lavorazione dei pomodori sull’arenile a Castellammare di Stabia. E le spiagge del lungomare Garibaldi sono invase da bucce di pomodoro probabilmente provenienti dal fiume Sarno. Sulle quelle spiagge che fino a qualche settimana fa facevano il bagno tantissime persone. Purtroppo ci sono ancora fabbriche che utilizzano il fiume come una fogna abusiva in nome dei profitti a tutti i costi.

Tutto questo accade a Castellammare a poche settimane dalla revoca del divieto di balneazione da parte del sindaco Vicinanza per il tratto di arenile che va dalla banchina di “Zi Catiello” all’Hotel Miramare. Ieri le spiagge libere di Castellammare prese d’assalto da tantissima gente sembravano un lunghissimo tappeto di residui di pomodori. E la gente ora si chiede: ma è possibile che ci sono ancora fabbriche pirata che sversano nel Sarno i residui della loro lavorazione senza alcuna depurazione?

Purtroppo la risposta è una sola, si. E nulla possono le continue operazioni delle forze dell’ordine guidate dalla procura di Torre Annunziata e le continue campagne di sensibilizzazione messe in campo dai sindaci del bacino del fiume. Il Sarno, come sostiene Lega Ambiente, è ancora uno dei fiumi più inquinante d’Europa. Per questo, bisogna fare attenzione prima di definire balneabile il tratto di mare che va da Marina di Stabia fino alla banchina di “Zi Catiello”. L’Arpa Campania, l’agenzia regionale che controlla la salute delle acque marine, dovrebbe fare le analisi del mare più accurate. Per esempio, andando a fare i prelievi a mare come ha fatto Goletta Verde, cioè alla foce del Sarno e dei rivoli Cannetiello e San Marco di Castellammare. Tutto il resto sono solo chiacchiere.

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