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Castellammare/Marina di Stabia: Nino Di Maio, “occorre porre fine alla speculazione”

La Conferenza dei servizi su Marina di Stabia, chiesta dalla proprietà per presentare rimodulazioni ai contenuti del contratto d’area ed ai provvedimenti autorizzativi e poi rinviata, sta registrando l’apertura di un ampio dibattito.
Hanno espresso legittimamente la propria posizione il sindaco , l’amministrazione comunale, le forze sociali, imprenditoriali e sindacali e l’associazionismo. Nelle ultime ore si stanno registrando
“strane incursioni” sul merito della questione, favorevoli alle richieste di Marina di Stabia. È da auspicare che tali interventi siano espressi per mancata conoscenza e ignoranza dei contenuti dei provvedimenti autorizzativi e non in esito a sollecitazioni di interessi di parte.
Per fare chiarezza. La conferenza dei servizi, che deve essere convocata esclusivamente dal sindaco di Castellammare, città capofila del contratto d’area, deve diffidare la proprietà di Marina di Stabia a garantire il rispetto dei contenuti normativi del decreto di autorizzazione ai sensi della 488 e del contratto d’area che prevedevano, in rapporto ai finanziamenti pubblici, SENZA RIMBORSO ed all’utilizzo dell’area in territorio Stabiese, la realizzazione di opere a terra (alberghi negozi centri sociali e culturali ed il recupero di siti industriali dismessi ) finalizzate allo sviluppo turistico, commerciale e culturale in un quadro di occupazione, ai sensi della 488, stabile per i giovani del territorio, unico obiettivo questo dei benefici della 488.
Si ricorda che l’impegno occupazionale previsto era di circa 500 nuove assunzioni, tra diretti ,indiretti e indotto..Oggi non si arriva a 30 lavoratori.Tali presupposti dovevano essere realizzato entro il 2002.
La conferenza dei servizi deve altresì richiamare alle proprie responsabilità gli Enti e le Istituzioni, Assessorato alle attività produttive ed al lavoro della regione Campania, l’ASI, la ZES e L’AUTORITA’ PORTUALE CHE hanno omesso vigilanza ,controllo e penalità.
Come va immediatamente recuperata la denominazione ,di cui al decreto: “MARINA DI STABIA”.
La conferenza dei servizi deve intimare la governance di Marina Stabia, alla tempestiva realizzazione delle opere previste nel contratto d’area, pena il RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI.
Le modifiche al piano che prevede case vacanze vanno respinte con forza a tutela del patrimonio paesaggistico e per porre fine alla speculazione. Marina di Stabia deve dare conto delle sue inadempienze a fronte dei finanziamenti pubblici e delle aree stabiesi acquisite inopinatamente”.

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