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Castellammare e Pompei Capitale della Cultura: il centro destra stabiese chiede al sindaco Vicinanza di appoggiare la candidatura

Fortemente voluta dal sindaco Lo Sapio, Pompei si è candidata a diventare la Capitale della Cultura Italiana per il 2027. Molti comune del circondario hanno già assicurato il loro appoggio al comune degli scavi. Quello di Castellammare però tarda ancora ad arrivare. Per questo l’opposizione stabiese capitanata dal duo D’Apuzzo-Cimmino con un comunicato cerca di far capire a palazzo Farnese l’occasione che andrebbe perduta se Pompei non riuscisse a diventare capitale italiana della cultura per l’anno 2027.

“L’adesione al progetto della città di Pompei candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027 è un’occasione da non perdere per Castellammare di Stabia – si legge nel comunicato a firma centro destra – Questa iniziativa rappresenta un’opportunità per tutto il territorio, compresa la nostra città. Stiamo parlando di un progetto che potrebbe avere ricadute culturali ed economiche positive su tutta l’area vesuviana, valorizzando le sinergie tra le realtà locali e puntando sul patrimonio culturale unico che condividiamo.

Siamo certi che il sindaco sia pienamente consapevole dell’importanza di questa candidatura, avendo già dimostrato sensibilità verso progetti di questo tipo. Nel 2020, infatti, egli stesso, in altra veste, ha sostenuto la candidatura di Castellammare di Stabia a Capitale Italiana della Cultura per il 2024. Oggi, lo invitiamo a proseguire su questa strada, unendosi a numerosi altri sindaci del territorio che hanno già espresso il loro supporto alla candidatura di Pompei.

Il Parco Archeologico di Pompei, che ha già giocato un ruolo decisivo nella realizzazione del Museo Libero D’Orsi a Castellammare e nella valorizzazione delle antiche ville di Stabia, rappresenta tra l’altro un motore di sviluppo e promozione culturale anche per la nostra città, proprio in ragione della sinergia di intenti che contraddistingue la Grande Pompei, sulla scia dello straordinario lavoro avviato dal professore Massimo Osanna e proseguito in maniera eccellente con il direttore Gabriel Zuchtriegel. Un progetto ambizioso come quello di Pompei Capitale della Cultura può dare nuovo impulso a queste collaborazioni, rafforzando il profilo internazionale del nostro patrimonio e attirando ulteriori risorse.

L’adesione al progetto della città di Pompei candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027 è un’occasione da non perdere per Castellammare di Stabia. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità per tutto il territorio, compresa la nostra città. Stiamo parlando di un progetto che potrebbe avere ricadute culturali ed economiche positive su tutta l’area vesuviana, valorizzando le sinergie tra le realtà locali e puntando sul patrimonio culturale unico che condividiamo.

Siamo certi che il sindaco sia pienamente consapevole dell’importanza di questa candidatura, avendo già dimostrato sensibilità verso progetti di questo tipo. Nel 2020, infatti, egli stesso, in altra veste, ha sostenuto la candidatura di Castellammare di Stabia a Capitale Italiana della Cultura per il 2024. Oggi, lo invitiamo a proseguire su questa strada, unendosi a numerosi altri sindaci del territorio che hanno già espresso il loro supporto alla candidatura di Pompei.

Il Parco Archeologico di Pompei, che ha già giocato un ruolo decisivo nella realizzazione del Museo Libero D’Orsi a Castellammare e nella valorizzazione delle antiche ville di Stabia, rappresenta tra l’altro un motore di sviluppo e promozione culturale anche per la nostra città, proprio in ragione della sinergia di intenti che contraddistingue la Grande Pompei, sulla scia dello straordinario lavoro avviato dal professore Massimo Osanna e proseguito in maniera eccellente con il direttore Gabriel Zuchtriegel. Un progetto ambizioso come quello di Pompei Capitale della Cultura può dare nuovo impulso a queste collaborazioni, rafforzando il profilo internazionale del nostro patrimonio e attirando ulteriori risorse.

La cultura può essere il volano per lo sviluppo economico, turistico e sociale del nostro territorio. Per questo, l’adesione di Castellammare a questo progetto non solo valorizzerebbe ulteriormente il nostro patrimonio archeologico e culturale, ma consoliderebbe il ruolo centrale che la nostra città può e deve avere all’interno di un rilancio culturale condiviso.

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